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Anche quest’anno la comunità di Cannero Riviera ci ha ospitati per un fine settimana di relax e di amicizia.  Abbiamo chiesto a Piero, volontario presente per la sesta volta a Cannero, e ad Eliana, servizio civilista alla sua prima esperienza di gita lacustre con CasaOz, di raccontarci le loro impressioni:

“Io sono un volontario e anche quest’anno posso dire: “Io c’ero!”. Di ciò che rappresentano i tre giorni di Cannero si è già detto molto: l’accoglienza che ci attende lassù è assolutamente unica, ci si sente accolti ed anche tutti quanti coccolati. L’organizzazione di una vacanza così, fatta di 80 persone liberamente sparse in un paese in riva al lago metterebbe in fibrillazione anche un esperto tour operator. I volontari di CasaOz, che hanno tutti una attitudine organizzativa, ne sono consapevoli! Le famiglie che ci ospitano e il personale degli hotel, naturalmente, hanno già previsto e preparato tutto ma non lo danno assolutamente a vedere. La vacanza di CasaOz si costruisce strada facendo… Per me, la differenza fra ospitalità ed accoglienza sta anche qui, sembra che ti vogliano dire: “Benvenuti nella nostra famiglia, restate con noi e saremo felici di stare insieme nella massima amicizia!”
Piero, volontario

 

“La gita a Cannero non è stato solo un weekend in un posto qualunque, bensì l’emblema dell’accoglienza e dello “stare insieme”. L’ospitalità e il calore dei canneresi hanno creato un clima di casa che ha reso il posto ancor più bello. Le cene nella sala polivalente dell’oratorio e il pranzo sul lungolago sono stati momenti di condivisione e leggerezza accompagnati da un buonissimo cibo e moltissime risate.

Questi giorni sono stati l’occasione per passeggiate e chiacchierate tra le famiglie e non solo, è stato anche un momento di riflessione per l’equipe educativa e i volontari che si sono uniti in un’unica squadra che ha permesso la riuscita di questi giorni al meglio. Ognuno era contento di dare il suo apporto per consentire alle famiglie di godere di un momento di libertà e fuga dal caos della quotidianità. Anche i ragazzi hanno avuto modo di fare gruppo tra loro e di conoscersi meglio.

Lo stupore è stato quello di vedere la contentezza delle famiglie, sia di chi ci torna di anno in anno vedendo questa gita come momento di ritrovo con le altre famiglie con cui ormai hanno creato un gruppo di amicizia e aiuto reciproco, sia delle famiglie che per la prima volta, come me, provano questa esperienza. Questa gita è stata per me un’occasione di riflessione, apertura e condivisione, un modo per conoscere meglio le famiglie e stare con loro, per vivere un’esperienza quasi unica dove un paese e i suoi abitanti vedono l’arrivo di CasaOz come una festa, facendoti sentire accolto.”
Eliana, servizio civile