Laboratorio di Cucito a CasaOz
Come e quando hai incontrato CasaOz
Ho incontrato CasaOz subito dopo essere andato in pensione, nel 2010, perché mia moglie tornando una sera dal lavoro mi ha detto: “ho trovato un posto che ti piacerà e a cui potresti dedicare tempo e fantasia quando sarai in pensione”.
Detto…fatto!
Cosa ti ha comunicato entrare a CasaOz?
Entrare a CasaOz mi ha comunicato subito un senso di tranquillità e di serenità, anche di gioia, e questo nonostante la sofferenza sia spesso un denominatore comune per i grandi e piccini che frequentano la casa.
Perché hai deciso di restare?
Ho deciso di restare perché mi sono trovato bene, da subito.
All’inizio ero stato inserito nel laboratorio di creatività, lavorando direttamente e a stretto contatto con i bambini e i ragazzi. Poi, però, mi sono dedicato quasi esclusivamente all’attività di cucito, gestendo l’omonimo laboratorio.
Il tuo laboratorio raccoglie un’ampia partecipazione delle famiglie di CasaOz. Dal tuo punto di vista cos’è che funziona e che lo rende un momento speciale?
E’ vero, il laboratorio di cucito è partecipato esclusivamente da adulti, differenziandosi quindi da altre attività della casa, che sono rivolte prevalentemente ai bambini e ai ragazzi.
Penso che l’attività del cucito oggi viva un momento di grande popolarità, di riscoperta importante; questo è probabilmente legato alla necessità di risparmiare – riciclando e riadattando ciò che si ha – ma anche al fatto che questa attività rappresenti creatività, estro e fantasia ai quali va aggiunta la grande soddisfazione di indossare o utilizzare qualcosa che sia stato realizzato da sé e per sé stessi.
Significa produrre oggetti unici e utili, trasformare idee, dar vita a nuovi progetti di lavoro. Il tutto per mezzo delle proprie mani.
Si costruisce con “ago e filo” la propria “idea”.
Chi partecipa al laboratorio è sempre molto motivato e interessato a risolvere problemi pratici di abbigliamento personale o familiare, nonché a creare manufatti e costumi da utilizzare per le attività di CasaOz.
A mio avviso, la qualità principale del cucito consiste nel permettere di lavorare stando bene insieme: chiacchierando ci si conosce, non ci sono interruzioni o perdite di tempo, non c’è competitività; ciascuno interpreta a modo suo ciò che sta realizzando, secondo il proprio estro e le proprie necessità.
E’ un’attività che unisce, così come si uniscono – cucendoli – i pezzi di tessuto, dando vita a qualcosa di utile, di bello e a volte anche di importante; è così che si uniscono le persone, le storie e le esperienze.
E’ un’attività che si basa su regole precise, che prevedono sempre un prima e un dopo, e che richiede una buona dose di precisione e di rispetto per ciò che si sta facendo
Come partecipano le famiglie alle attività?
Con molto interesse, assiduità e creatività. Ma ciascuno partecipa a modo suo: è un gruppo molto eterogeneo, sotto il profilo culturale ed etnico. E’ uno spaccato della società odierna e della nostra città, e questo rappresenta un punto di forza per chi sia curioso e abbia voglia di imparare cose nuove, nonché confrontarsi con nuovi modelli.
Cosa provi a vedere le mamme all’opera e i bambini con indosso le vostre creazioni?
Vedere le mamme all’opera è senz’altro una grande soddisfazione; provo anche una grande ammirazione per queste donne che – con le loro storie diverse e mai semplici – trovano l’energia per costruire e portare avanti con entusiasmo i propri progetti, magari piccoli ma sempre significativi ed importanti per loro.
Vedere i bambini e i ragazzi indossare le nostre creazioni non può suscitare altro che sentimenti piacevoli, i quali ci infondono nuova energia per proseguire.
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